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Un luogo di civiltà

Estratto del testo a cura di Roberto Lambarelli


C’è stato un momento, tardi a suo dire, in cui Simone Crespi ha avvertito in modo ineludibile la necessità della mediazione . Lo diceva facendo riferimento alla sua vita privata, alla sua condizione di uomo tra gli uomini, perché nell'arte, invece, l’aveva praticata quasi subito, in modo spontaneo. Del resto, l’arte per sua natura è mediazione, è – usando ancora le sue parole – un massimo comune denominatore.
 

L’arte è sempre stata capace di individuare ed esprimere le pulsioni dell’uomo, le medesime in ogni luogo e in ogni tempo. È in questo senso che emerge il senso e il valore di quella sua necessità di trovare sempre una mediazione, un punto medio (una forma, un segno, un colore, un uso) che potesse restituire quella dimensione esistenziale che lega sinteticamente l’artista all’uomo. “Così io attingo – dichiarava – dall'arte tutta, da tutte le culture, in questa potente foresta di simboli, di sogni che sopravvivono alle civiltà, ai singoli, concorrendo a un immenso dialogo umano, intimo e insieme universale”.
 

Con questa consapevolezza, Crespi ha costruito il suo mondo, pieno di segni e di simboli, di figure e di immagini senza tempo. Ma se volessimo azzardare un paradosso, potremmo dire che è in tal modo che ha cavalcato il proprio tempo, la cultura del proprio tempo. [...] Crespi si rivolge direttamente alla propria urgenza creativa, che lo prende fin nelle viscere, ma la piega per forza di volontà, la sublima aspirando a una dimensione altra, plurale. È così che ha dato un luogo, un rifugio, al suo andirivieni tra le civiltà, una casa terrena tra le sue terraglie, ritrovando nell’ officina una forma e un codice, ritrovando una civiltà.

Sull'Autore

STUDI

1981    Maturità Artistica, Roma

1984    Diploma del Corso Biennale di Perfezionamento di Gres e Porcellana, Istituto d’Arte di Faenza, Faenza

1985    Corso di Perfezionamento in Arte  della Maiolica, Istituto d’Arte di Faenza, Faenza

1986    Borsa di Studio del Governo Giapponese, Accademia delle Arti di Kyoto, Kyoto

 

MOSTRE PERSONALI

1993 Galleria L’Opera, Napoli (pres. di A. Masi)

1995 Galleria Planita, Roma (a cura di B. Mantura)

1996 Galleria La Bertesca, Genova (a cura di L. Caprile)

1997 AOC F58, Roma

1998 Sculture in Ceramica, Istituto Internazionale d’Arte Contemporanea, Roma

2003 Percorsi d’Arte a Villa Vigarani Guastalla (a cura di Luce Monachesi e G.Bonacini.Testo in catalogo di Maria Grazia Tolomeo)

2003 Fiorano Modenese

 

MOSTRE COLLETTIVE

1987    “Collettiva”, Museo Municipale d’Arte Contemporanea, Kyoto

1989    “Concorso Internazionale della Ceramica”, Museo della Ceramica, Faenza

1990    “XXX Concorso Internazionale di Gualdo Tadino” (Targa d’Oro), Gualdo Tadino

1992    “I sentieri dell’arte”, Galleria Rondanini, Roma (pres. di E. Mercuri)

1993    “Biennale della Ceramica”, S. Stefano di Camastra

1994    “Budda”, Castello Ducale, Sessa Aurunca (a cura di F. Pietracci)

“Collettiva”, Galleria Incontri in Arte, Roma

“Cose”, Il Politecnico Arte, Roma

1996    “Tracce”,  Fuoricentro MV, Castelnuovo di Porto

“Collettiva”, Istituto Cultura Spagnola Cervantes, Milano

“ XII Esposizione Nazionale Quadriennale di Roma, Ultime Generazioni”, Roma

“DIGEstiMOLaR(t)E Popol VHU project”, Villaggio Globale, Roma

1997    “La Terra e il Mare”, Fortezza da Basso, Firenze

“RIPARTE” Planita-Il Cortile, Roma

1998    “Arte Ceramica Nuove Generazioni”, Museo della Ceramica, Deruta (pres. L. Marziano)

1999    “Gli Angeli sopra Roma -Trasparenze e contrasti”, Palazzo Valentini, Roma (a cura di Franco Posa)

“Supermarket dell’Arte, American Prints”, Milano

2000    “Brufarte Giovani”, Brufa (PG)

2001    “Biennale Internazionale della Ceramica”, Kapfenberg, Austria

2002   Grimmerhaus Museum, Middelfart, Danimarca

RETROSPETTIVE

2022 HOMO MACHINA e altre esperienze sul tema. L'Arte di Simone Crespi al Museo Etrusco di Villa Giulia, Roma

2021 Diario di Simone Crespi, Scuderie Aldobrandini per l'Arte, Frascati (RM) 

L'Atelier

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